di Renzo Penna
L’impetuosa crescita economica dei Paesi emergenti, con miliardi di abitanti, e il consistente aumento della produzione e dei consumi sta evidenziando i limiti delle fondamentali risorse ambientali: l’acqua, l’aria e il suolo che, sottoposte a pressioni non sostenibili, iniziano a scarseggiare. Nello stesso tempo un utilizzo esasperato dei combustibili fossili ha indotto un rapido cambiamento climatico con l’aggravarsi degli eventi atmosferici estremi e ciò sta influenzando le aspettative dei cittadini e dei mercati.
L’ambiente, insomma, è diventato una risorsa sempre più scarsa cui prestare maggiore cura e alla quale dedicare crescente attenzione.
Anche per questo generale contesto, il 2005 è stato, per le politiche ambientali della Provincia, un anno particolarmente impegnativo, ricco di iniziative e di nuovi propositi.
La nona edizione di “Ecomondo” dello scorso ottobre – la Fiera di Rimini dedicata all’ambiente e allo sviluppo sostenibile – ha reso, ad esempio, evidente, per la numerosa e composita presenza di società ed imprese, come la questione ambientale abbia ormai assunto una rilevanza economica e sia capace di coinvolgere, non solo larghi settori dell’opinione pubblica ma alimentare, anche nel nostro Paese, un diffuso e dinamico settore economico con otre quattrocentomila occupati.
La qualità ambientale sta così divenendo un requisito di importanza crescente per la credibilità e l’immagine di una azienda, o di un territorio, mentre i prodotti che offrono garanzie di qualità ambientale sono in grado di meglio fronteggiare la concorrenza dei Paesi che producono con costi inferiori; conquistando un numero crescente di consumatori attenti più agli aspetti qualitativi del vivere che ad un aumento quantitativo dei consumi.
E’ questa nuova sensibilità ambientale dei cittadini che ha sancito il successo, superiore alle nostre più rosee previsioni, di “In festa con l’ambiente”, l’iniziativa – promossa dalla Provincia con Pro-Loco e Soms – volta a favorire la raccolta differenziata e l’utilizzo dei materiali biodegradabili nelle sagre enogastronomiche.
Considerare l’ambiente non un vincolo, ma una potenzialità e una risorsa sta diventando un elemento decisivo della competitività sia nella creazione di nuovi prodotti e nuovi servizi, che per l’accesso a nuovi mercati. Nel contempo, adottando criteri e comportamenti improntati alla sostenibilità e puntando su un elevato livello ambientale con le certificazioni ambientali e i marchi europei di qualità, si riducono i consumi di energia, le quantità dei rifiuti, si riciclano e riutilizzano le materie prime, sempre più care, e si contengono le emissioni inquinanti.
In questo contesto l’applicazione del Protocollo di Kyoto, con la prevista riduzione delle emissioni di CO2, può diventare una opportunità per l’aumento della efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili; visto il consistente e, probabilmente, duraturo aumento del prezzo del petrolio e la sua futura limitata disponibilità.
La promozione dell’efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili dovranno costituire le basi fondamentali del primo Piano Energetico che siamo impegnati a realizzare nel prossimo anno, coinvolgendo, nella fase di preparazione, in particolare, le Associazioni che rappresentano le diverse attività produttive della provincia.
Così lo sviluppo, lo studio e la promozione dell’ecologia urbana, volta a ridurre il traffico nei centri delle città, accrescendone la vivibilità e aumentando la sicurezza per i cittadini – come ci ha presentato in un recente convegno l’Associazione di Torino “La città possibile”– risulta essenziale per migliorare la stessa qualità dell’aria.
Il considerare l’ambiente una risorsa e non un vincolo deve valere non solo per le imprese e i prodotti, ma, in primo luogo, per la gestione e l’utilizzo del territorio e, di conseguenza, per gli Amministratori e i responsabili degli Enti Locali.
La qualità, la tutela e la valorizzazione del territorio e dell’ambiente rappresentano già oggi gli elementi indispensabili per promuovere il turismo, le produzioni agricole biologiche certificate, l’agriturismo e l’enogastronomia.
In questa direzione si muove l’Accordo di Programma che abbiamo siglato a luglio con i Comuni e i Parchi per la realizzazione del corridoio ecologico dell’Orba situato tra due significativi siti di interesse Comunitario: il parco di Capanne di Marcarolo e la parte alessandrina del Parco del Po.
Analogamente si configura l’intesa più recente che riguarda il corso del Belbo e coinvolge, in un programma di manutenzione e prevenzione, tre province (Cuneo, Asti e Alessandria), la Regione Piemonte e l’Autorità di bacino del Po, o, in prospettiva, quello che potrà interessare il territorio attraversato dall’Erro nell’acquese e, ancora, a ridosso della città di Alessandria, i percorsi del Tanaro e della Bormida e la zona della loro confluenza.
Perchè tutto questo risulti produttivo ed efficace occorre, però si affermi nei partiti e tra chi amministra la “cosa pubblica” una maggiore consapevolezza nel comprendere che è del tutto perdente il riproporre le semplicistiche ricette sullo “sviluppismo” e la crescita qualunque e a qualsiasi costo. Per “vincere” con l’ambiente, superare il timore per i supposti vincoli e saper coniugare, insieme, sostenibilità e competitività sono però necessarie nuove conoscenze e competenze, occorre investire in formazione e ricerca e, soprattutto, conseguire in questo campo una nuova e solida consapevolezza culturale.
D’altronde la sfida competitiva in atto richiede a tutti impegno e grande capacità di innovazione. Così, per la qualità e la sostenibilità dello sviluppo, l’ambiente è destinato ad assumere una importanza strategica.