03 Aprile 2007
di Renzo Penna
“L’utilizzo del compost nel suolo favorisce l’accumulo di carbonio, riduce la presenza dell’anidride carbonica nell’atmosfera e produce un ridotto flusso di gas serra”
Nell’utilizzo del Compost la Provincia di Alessandria è stata nella Regione Piemonte quella nella quale si è più praticata la collaborazione con gli agricoltori, attraverso un impegno che ha coinvolto l’Assessorato all’ambiente, il Consorzio Alessandrino dei rifiuti e la Coldiretti.
Vorrei quindi riassumere brevemente le ragioni che ci spingono ad attribuire così tanta importanza alla pratica del compostaggio.
Devo premettere che come Assessorato abbiamo predisposto un aggiornamento degli indirizzi del Piano provinciale che tiene conto dell’evoluzione normativa e delle esperienze acquisite negli ultimi anni dagli operatori anche in Provincia di Alessandria. Con questo documento intendiamo avviare un confronto con tutti i soggetti interessati per coinvolgerli nella concreta realizzazione del nuovo sistema di gestione dei rifiuti.
Questa proposta intende, infatti, dare concreta attuazione alla corretta “gerarchia” dei metodi di gestione dei rifiuti individuata dalla legislazione europea, nazionale e regionale di riferimento. Abbiamo quindi deciso di affrontare, innanzi tutto, il tema della riduzione dei rifiuti per indirizzare correttamente le scelte sulle modalità di raccolta differenziata e favorire maggiormente la responsabilizzazione dei cittadini ed il riciclo di materiali di buona qualità. La scelta di favorire la raccolta porta a porta dell’umido nei contesti urbani è stata assunta anche per garantire l’intercettazione di scarti di cucina con poche frazioni estranee e rendere più semplice la successiva fase di trasformazione in compost di qualità.
I dati 2006 riferiti al solo Comune di Alessandria ci dicono che con l’applicazione della raccolta domiciliare l’organico è aumentato, nei confronti del 2005, del 65%, con un maggior conferimento di 1.702 tonnellate. E il 2007 segnerà per la maggioranza dei Comuni della Provincia l’avvio della raccolta dell’organico con il porta a porta.
Queste priorità sono state recentemente ribadite dalle “Linee programmatiche per la gestione dei rifiuti urbani” approvato dalla Giunta regionale che stabiliscono in particolare “..l’intensificazione delle pratiche di riduzione della produzione della frazione organica putrescibile..” e che “..ove la situazione urbanistica non permette l’attuazione di misure di riduzione significative della frazione organica è necessario raccoglierla alla fonte in misura variabile da 60 a 90 kg/abitante anno” per raggiungere obiettivi di RD molto elevati che a regime raggiungono i 2/3 del totale (65% di RD nel 2012).
La Provincia di Alessandria, in accordo con la Regione Piemonte, non condivide quanto stabilito nell’articolo 205 del Decreto Legge 152/06 dal precedente Governo e l’attuale Ministro dell’Ambiente ha già comunicato di voler eliminare l’equiparazione alla RD a monte dell’umido con la separazione a valle della frazione organica umida. Tale separazione serve, infatti, unicamente a produrre una Frazione Organica Stabilizzata (FOS) da collocare in discarica e non dovrebbe quindi concorrere al raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata.
Se non applichiamo queste priorità rischiamo di incorrere in gravi errori di pianificazione degli interventi allorquando si devono dimensionare gli impianti di recupero e trattamento, in quanto non sarà stato sufficientemente approfondito cosa si potrà ottenere con le attività di riduzione e di raccolta differenziata in un determinato territorio nel periodo temporale considerato.
Si deve poi tener conto del fatto che attualmente a livello europeo, a differenza che in passato, la preoccupazione prioritaria non è più quella di risparmiare il consumo di combustibili fossili, bensì quella di prevenire i rischi di cambiamenti climatici e, a tale scopo, è stato recentemente condotto dall’Agenzia Europea per l’Ambiente uno studio dal titolo “Opzioni nella gestione dei rifiuti e cambiamento climatico” che ha permesso di fare chiarezza in merito all’impatto sul clima delle diverse strategie di gestione dei Rifiuti Urbani. Tale studio dimostra che “in generale, la strategia di raccolta differenziata dei RSU seguita dal riciclaggio (per carta, vetro, metalli, tessili e plastica) e il compostaggio/digestione anaerobica (per scarti biodegradabili) produce il minor flusso di gas serra, in confronto con altre opzioni per il trattamento del rifiuto solido urbano tal quale.”
Inoltre un recente studio dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia dal titolo “Il riciclo ecoefficiente” ha confermato gli esiti dello studio dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) contestualizzandoli rispetto agli impegni assunti dall’Italia per rispettare il Protocollo di Kyoto. Tale studio dimostra che “… un modesto incremento del 10% del riciclo industriale interno equivale al 57% dell’obiettivo di efficienza energetica nazionale, al 15% dell’obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni climalteranti e a circa un terzo dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 da conseguire con l’applicazione della direttiva Emission Trading.”
Sempre in relazione al contenimento delle emissioni climalteranti bisogna ricordare che alcuni recenti studi dimostrano che la fertilizzazione organica determina un accumulo di carbonio nel suolo, il cosiddetto “carbon sink”, che funziona da meccanismo per la sottrazione, nel bilancio complessivo, di anidride carbonica all’atmosfera.
Alcuni calcoli effettuati dal Prof. Sequi dell’Istituto Sperimentale per la Nutrizione delle Piante di Roma hanno dimostrato che un aumento dello 0.15% del carbonio organico nei suoli arabili italiani potrebbe fissare nel suolo la stessa quantità di carbonio che ad oggi è rilasciata in atmosfera per l’uso di combustibili fossili in un anno in Italia.
Per tutto questo, le due recenti Conferenze sul Cambiamento Climatico di Bonn e di Marrakech hanno sottolineato l’importanza di includere nelle valutazioni globali anche il contributo dell’arricchimento di sostanza organica nel suolo, attraverso la promozione delle pratiche di fertilizzazione organica e di recupero delle biomasse mediante il compostaggio e la digestione anaerobica.
Oltre all’effetto diretto di incameramento del carbonio nel suolo, la fertilizzazione organica consente anche:
– di sostituire almeno parzialmente la concimazione chimica, evitando il consumo di combustibili fossili per la loro produzione e lo sviluppo di altri gas-serra come l’N2O in conseguenza della loro applicazione;
– di diminuire l’erosione e la conseguente mineralizzazione intensiva di sostanza organica negli strati superficiali, che determinerebbe un ulteriore trasferimento di anidride carbonica nell’atmosfera nel bilancio complessivo;
– di migliorare la ritenzione idrica, diminuendo la richiesta di energia per l’irrigazione e il consumo della risorsa acqua;
– di migliorare la lavorabilità del suolo, che significa anche risparmiare energia nelle lavorazioni principali e complementari.
Per tutte queste ragioni la Provincia di Alessandria intende favorire al massimo il consolidamento e la diffusione del compostaggio e intende inoltre promuovere l’acquisto, da parte delle amministrazioni pubbliche, del compost di qualità che viene considerato a pieno titolo un bene riciclato, concorrendo al raggiungimento del 30% di “Acquisti Verdi” (Green Public Procurement) cui sono tenute le pubbliche amministrazioni e che rappresenta un impegno assunto dalla nostra Provincia.
Attualmente gli operatori pubblici hanno investito relativamente poco nelle attività di valorizzazione e commercializzazione del compost prodotto, accontentandosi spesso di cederlo a costo zero. In futuro, con l’aumento dei quantitativi di umido raccolto in modo differenziato, si dovrà invece porre maggiore attenzione alla fase di commercializzazione del compost prodotto.
Per questo siamo interessati a conoscere le esperienze più innovative presenti in campo nazionale al fine di promuovere, nel nostro territorio, modalità avanzate per la produzione e la adeguata valorizzazione del compost di qualità.
Alessandria, 2 aprile 2007.
Introduzione dell’Assessore Provinciale all’Ambiente del Convegno: “LA VALORIZZAZIONE DEL COMPOST DI QUALITA’”, svoltosi venerdì 30 marzo 2007 a Palazzo Ghilini, presso la Sala del Consiglio Provinciale di Alessandria