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Una nuova politica energetica per uno sviluppo del lavoro e della qualità del lavoro.

linee piano energetico 2007Sergio Ferrari – ottobre 2012

Trovare un bandolo della matassa per cercare di illustrate tutte le questioni connesse con il tema “Energia” è un’operazione certamente molto complessa. Ma proprio questa – peraltro nota – complessità serva a dimostrare come mai questo tema sia da sempre un oggetto centrale nella storia dell’umanità e, quindi, del dibattito politico ed economico. Un dibattito fatto spesso, come ben sappiamo, non solo di parole ma sovente anche di guerre e di violenze.  Varie organizzazioni internazionali hanno in questi anni presentato le problematiche generali dell’energia e trovato uno slogan piuttosto rappresentativo di queste problematiche con i termini dello sviluppo sostenibile. Uno slogan che comprende a sua volta tre componenti connesse: la sostenibilità ambientale, la sostenibilità economica e la sostenibilità sociale. Tre sostenibilità interdipendenti nel senso che in assenza di una anche le altre avrebbero vita difficile. La sostenibilità ambientale nasce dai materiali utilizzati per la produzione di energia e attualmente, essendo questi essenzialmente combustibili fossili, riguarda in maniere centrale – ma non esclusiva- gli effetti relativi ai cambiamenti climatici. Continua la lettura di Una nuova politica energetica per uno sviluppo del lavoro e della qualità del lavoro.

LA CONQUISTA DELLE 8 ORE E IL RUOLO DI MODESTO CUGNOLIO

La conquista delle 8 ore bisIntervento di Sergio Negri a Volpedo il 24 settembre 2012

Riflettendo sulla storia delle lotte contadine, dalla conquista delle 8 ore a Vercelli, di cui Modesto Cugnolio è stato un protagonista assoluto, a quelle dell’occupazione delle terre in molte regioni del sud Italia, mi sono chiesto spesso se questa che noi consideriamo una importante affermazione di un diritto di civiltà, che ha un rapporto molto stretto con la democrazia, non sia un contributo, fra i più alti, che il mondo del lavoro ha dato al nostro paese e ai suoi abitanti. Il primo accordo sulle otto ore, che fu firmato a Vercelli il primo giugno 1906, segna infatti la fine di un sistema ancora feudale, almeno nei rapporti di lavoro; un sistema ancorato ad un legame servile dei lavoratori con i loro datori di lavoro, perpetuato sull’uso spesso crudele delle braccia e del corpo dei salariati, affidato a propositi di sfruttamento della mano d’opera alla quale si riconosceva appena una retribuzione inadeguata e addirittura insufficiente per vivere e scrive l’inizio dell’era moderna, nella quale, per la prima volta, sono finalmente riconosciuti alcuni diritti fondamentali e con essi la dignità di chi lavora. Continua la lettura di LA CONQUISTA DELLE 8 ORE E IL RUOLO DI MODESTO CUGNOLIO

Geografia fisica tra armonia e devastazione: “Il Bel Paese” di Stoppani, “Vandali. L’assalto alle bellezze d’Italia” di Stella e Rizzo e “Paesaggio, Costituzione, Cemento” di Settis – da “Anima e Terra” Ottobre 2012

abate stoppani

di Renzo Penna

Che l’Italia sia – o, come sarebbe meglio dire, fosse – un “Bel Paese” lo sostenevano senza avere dubbi i nostri grandi antenati: Dante, nel canto di Ugolino, parla del “bel paese dove il sì suona”, Petrarca, nel rivolgere le sue lodi a Laura, si compiace che le sentano nel “bel Paese  Che Appennin parte e’l mar circonda e l’Alpe”.  E de “Il Bel Paese”, sottotitolato “Conversazioni sulle bellezze naturali. La Geologia e la Geografia fisica d’Italia”, scrive e nel 1876 pubblica l’abate Antonio Stoppani[1] con uno notevole successo editoriale che ne ha fatto “il terzo libro per numero di edizioni, del secolo XIX, dopo I Promessi Sposi ed il Cuore di De Amicis”.[2] Continua la lettura di Geografia fisica tra armonia e devastazione: “Il Bel Paese” di Stoppani, “Vandali. L’assalto alle bellezze d’Italia” di Stella e Rizzo e “Paesaggio, Costituzione, Cemento” di Settis – da “Anima e Terra” Ottobre 2012

IL LAVORO PERDUTO Alessandria:parlano le lavoratrici e i lavoratori delle fabbriche chiuse (1970-1990) a cura di Paola Giordano e Grazia Ivaldi

libro spi copertinaINTERVISTA A RENZO PENNA[1]

 Scopo dell’intervista: acquisire elementi conoscitivi del contesto sindacale e delle fabbriche in difficoltà negli anni 1970/’80, con particolare riferimento alle aziende che, in seguito, hanno cessato l’attività e le cause della crisi del settore metalmeccanico e argentiero nella realtà alessandrina.

 Ho iniziato ad interessarmi del sindacato e alle sue iniziative, grosso modo, nell’inverno 1972/’73, nella fase legata alle lotte per il rinnovo del contratto dei lavoratori metalmeccanici. Ad Alessandria l’inverno di quell’anno fu caratterizzato dalla presenza della tenda della FLM in Piazza della Libertà dove, di volta in volta, i Consigli delle principali fabbriche della provincia assicuravano la loro presenza e informavano i cittadini sui contenuti delle richieste contrattuali e le mobilitazioni in atto nelle fabbriche. Continua la lettura di IL LAVORO PERDUTO Alessandria:parlano le lavoratrici e i lavoratori delle fabbriche chiuse (1970-1990) a cura di Paola Giordano e Grazia Ivaldi

La necessità di una riflessione a sinistra

di Sergio Ferrari ,17 febbraio 2012

Dibattito:  A che cosa serva un partito senza storia e senza memoria, in questo contesto non è dato di comprendere, ma se sino a ieri poteva sopravvivere all’ombra dei poteri reali, oggi la necessità di compiere delle scelte investe anche quella rendita

Sulle irrequietezze che si muovono attualmente nel PD, Scalfari domande garanzie perché non si determinino degli avvicinamenti al PSE dando luogo ad un partito socialdemocratico “che oggi mi sembra del tutto anomalo”.
Accusare Scalfari di essere un voltagabbana, visto che si era iscritto al partito socialista di Nenni, sarebbe del tutto scorretto e sbagliato. Cambiare idea in politica è un fenomeno molto diffuso e il caso Scalfari non è certo il primo e non sarà l’ultimo. Certo, se si trattasse di un difetto non sarebbe sufficiente essere in molti per esserne esente. Il paradosso sta nel fatto che se non ci fossero dei cambiamenti nelle convinzioni politiche della gente, potremmo fare le elezioni oggi e le prossime con la generazione successiva.
La questione è un’altra e anche questa non riguarda solo Scalfari: cambiare idea, soprattutto quando si occupa una posizione di rilievo nell’opinione pubblica o politica, dovrebbe comportare, come dovere prioritario, l’esposizione dei travagli e delle riflessioni che hanno portato a quel cambiamento.

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La necessità di una riflessione a sinistra

logo-euPES17 febbraio 2012 – Sergio Ferrari: “A che cosa serva un partito senza storia e senza memoria in questo contesto non è dato di comprendere, ma se sino a ieri poteva sopravvivere all’ombra dei poteri reali, oggi la necessità di compiere delle scelte investe anche quella rendita.”

Sulle irrequietezze che si muovono attualmente nel PD, Scalfari domande garanzie perché non si determinino degli avvicinamenti al PSE dando luogo ad un partito socialdemocratico “che oggi mi sembra del tutto anomalo”. Accusare Scalfari di essere un voltagabbana, visto che si era iscritto al partito socialista di Nenni, sarebbe del tutto scorretto e sbagliato. Cambiare idea in politica è un fenomeno molto diffuso e il caso Scalfari non è certo il primo e non sarà l’ultimo. Certo, se si trattasse di un difetto non sarebbe sufficiente essere in molti per esserne esente. Il paradosso sta nel fatto che se non ci fossero dei cambiamenti nelle convinzioni politiche della gente, potremmo fare le elezioni oggi e le prossime con la generazione successiva. Continua la lettura di La necessità di una riflessione a sinistra

Eternit: un processo e una sentenza storica

etergius01di Renzo Penna

Alessandria 13 febbraio 2012

Come ha dichiarato a caldo il procuratore di Torino Raffaele Guariniello, dopo la lettura della sentenza del Tribunale di Torino che riconosce la responsabilità dolosa dei due massimi vertici della Eternit e li condanna a sedici anni di carcere, si tratta, per la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori, di una sentenza e di un processo storico. Continua la lettura di Eternit: un processo e una sentenza storica

L’ECOLOGIA COME OCCASIONE DI SVILUPPO – da “Anima e Terra”, aprile 2012

ecolavori 2006 manifesto affissoNEL TEMPO DELLA GRANDE CRISI ECONOMICA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA 

di Renzo Penna

In risposta all’attuale disastrosa crisi economica mondiale – che ha avuto origine nello sviluppo abnorme e senza regole del sistema finanziario e sta investendo con particolare durezza il vecchio continente e, in particolare, il nostro Paese – da più parti si invocano politiche capaci di favorire la crescita dell’economia e la creazione di nuovi posti di lavoro anche per rendere più sopportabili le politiche di austerità dei bilanci pubblici. Continua la lettura di L’ECOLOGIA COME OCCASIONE DI SVILUPPO – da “Anima e Terra”, aprile 2012