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Cosa manca per passare da Keynes alla crisi italiana
Quello che serve per riformare davvero la P.a.
Sul progetto Renzi-Madia di riforma della Pubblica Amministrazione il commento di Rossana Dettori, Segretario Generale della Fp Cgil, dal sito di Rassegna Sindacale
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Beschi (Cgil): “Per la ripresa serve lavoro di qualità”
“Purtroppo si confermano le analisi che da tempo continuiamo a fare. Cioè che se non si dà una giusta interpretazione sulle ragioni della crisi e si continua a perseguire il principio dell’austerità, la ripresa non verrà e di conseguenza. Nel frattempo, però, si ridurrà l’apparato produttivo, che in questi anni è calato del 25%, mentre aumenterà la disoccupazione e si impoverirà il paese”. E’ quanto afferma Mauro Beschi, responsabile del dipartimento Politiche economiche della Cgil, commentando ai microfoni di Italia Parla, su RadioArticolo1, i recenti dati sulla disoccupazione e i lavoratori in sofferenza”
“Secondo noi, invece, – continua Beschi – occorre intervenire con misure radicali e non convenzionali fondate soprattutto su due elementi: una riorganizzazione delle politiche europee, che deve consentire di dare spazi alle economie nazionali per poter mettere in atto investimenti pubblici che trascinino gli investimenti privati e i progetti di creazione diretta di lavoro. Se non si fanno queste cose non soltanto non invertiremo la tendenza ma il pericolo è di una deflazione del sistema.” Continua la lettura di Beschi (Cgil): “Per la ripresa serve lavoro di qualità”
Cgil, Cisl, Uil rendono omaggio a Giacomo Matteotti a novant’anni dal suo assassinio
Roma – Martedì 10 Giugno ore 18,30 – Intervengono i Segretari Generali e partecipa l’Associazione Labour “R. Lombardi”
Giacomo Matteotti nasce a Fratta Polesine, in provincia di Rovigo, il 22 maggio del 1885. I Matteotti sono una famiglia benestante. Dopo il liceo, Giacomo si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna, dove si laurea con una tesi in diritto penale. Le prime testimonianze della sua militanza politica risalgono al 1904, quando inizia a collaborare al periodico socialista di Rovigo ‘La Lotta’. Non sappiamo su quali letture maturi la sua fede politica, né come viva i contrasti interni al partito socialista dei primi anni del secolo. I biografi di Matteotti ci raccontano che dalla fine del 1910 il giovane socialista è fra i protagonisti della vita politica e amministrativa di Rovigo, che nel 1912 è un fiero avversario della guerra di Libia, e che allo scoppio della prima guerra mondiale si schiera risolutamente per la neutralità. Continua la lettura di Cgil, Cisl, Uil rendono omaggio a Giacomo Matteotti a novant’anni dal suo assassinio
Il 70° della morte di Eugenio Colorni, giornalista, patriota, socialista eroe della Resistenza. Partecipò alla stesura del Manifesto di Ventotene
Il 30 maggio 2014 ricorre il 70° anniversario dell’uccisione a Roma, ad opera dei militi fascisti della banda Koch, di Eugenio Colorni, giornalista milanese di origine ebrea, patriota ed eroe della Resistenza. Eugenio Colorni, considerato uno dei massimi promotori del federalismo europeo assieme ad Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi era professore di lettere, filosofo (era studioso di Leibniz e Kant), scrittore e politico. Si impegnò politicamente contro il regime fascista, prima avvicinandosi al gruppo di Giustizia e Libertà, poi al Partito Socialista. Partecipò alla stesura del Manifesto di Ventotene, isola in cui viene confinato per oltre due anni dal gennaio 1939 perché antifascista. Durante la Seconda Guerra Mondiale collaborò con numerose testate: Il Convegno, La Cultura, Civiltà Moderna, Solaria e Rivista di Filosofia. Alla fine del 1941 fu inviato al soggiorno obbligato a Melfi, ma fuggì il 6 maggio del 1943 e si rifugiò a Roma. Passato alla clandestinità si dedicò da latitante nella capitale all’organizzazione del Psiup. Continua la lettura di Il 70° della morte di Eugenio Colorni, giornalista, patriota, socialista eroe della Resistenza. Partecipò alla stesura del Manifesto di Ventotene
La CGIL e il 2 Giugno: “per un’Italia libera ed onesta”
Il 2 giugno del 1946 i cittadini italiani hanno scelto di vivere in una Repubblica e in quella importante giornata ha preso il via il processo costituente che ha portato alla nascita della nostra Costituzione. Il 2 giugno, come ogni anno, festeggiamo, in tante iniziative, la festa della Repubblica e della Costituzione italiana. Una Costituzione, la nostra, fondata sui principi e i valori fondamentali della democrazia, della libertà, del lavoro, della partecipazione, dell’uguaglianza, della solidarietà e della pace. Una Costituzione che da una parte, deve essere ancora pienamente attuata nei suoi principi fondamentali, dall’altra ha mostrato negli ultimi anni alcune criticità per quanto concerne l’assetto istituzionale che ne richiedono una aggiornamento mirato. Nel giorno della festa della Repubblica è quindi necessario ribadire con forza l’urgenza di dare piena attuazione ai principi e ai valori fondamentali sanciti nei primi articoli della nostra Carta, Continua la lettura di La CGIL e il 2 Giugno: “per un’Italia libera ed onesta”
Il programma di “L’altra Europa con Tsipras” in 10 punti: fine austerity, Conferenza Ue per il debito
Scelte radicali per uscire dalla recessione: social compact, riforma della Bce, fine dell’austerity e Conferenza sul debito
1. Contro la crisi stop all’austerità, politiche espansive e orari di lavoro ridotti
La proposta politica di base attorno alla quale ruota il programma elettorale della Lista Tsipras per le prossime elezioni europeo è quella di combattere la crisi e la recessione che ha colpito da circa sette anni l’Europa con una radicale inversione di rotta “almeno su tre fronti contemporaneamente: mettere fine all’austerità, avviare politiche economiche espansive e innovative, puntare alla piena occupazione e alla riduzione dell’orario di lavoro”. Tra gli obiettivi a breve termine, la Lista Tsiprar propone la cancellazione del Fiscal Compact, la modifica radicale dei Trattati, a partire da quello di Maastricht, che costituiscono il documento di riferimento dei vincoli di bilancio per gli stati membri dell’Unione Europea. Di peso, dal punto di vista politico, anche l’idea di arrivare al superamento della Nato, procedendo all’integrazione degli eserciti nazionali, per una difesa comune che agisca sempre più per la gestione politica dei conflitti, sempre e solo sotto l’egida e la legittimazione delle Nazioni Unite. Continua la lettura di Il programma di “L’altra Europa con Tsipras” in 10 punti: fine austerity, Conferenza Ue per il debito
Società ed Economia della conoscenza – un saggio di Sergio Ferrari
L’autore affronta il dibattito che vede nascere dall’attuale crisi economica, sociale e culturale internazionale, la domanda di un cambiamento verso un, peraltro imprecisato, nuovo modello di sviluppo. Una esigenza di questa natura richiede inizialmente il superamento di approcci conservatori e contingenti e di ottiche altrettanto modeste, che come tali fanno parte delle componenti della crisi, che tuttavia non si declina negli stessi termini nei diversi paesi, compreso il nostro. Da questo punto in poi nasce la necessità di esaminare e valutare i vincoli e le prospettive di più ampia portata, alcuni sostanzialmente esogeni, altri che rappresentano invece le scelte e gli strumenti disponibili per attivare quelle trasformazioni richieste.
In questa direzione l’intervento della conoscenza scientifica si pone attualmente come uno di questi strumenti, se non come lo strumento nuovo e centrale: è attraverso di esso che si può realizzare la capacità di programmare la qualità del nostro sviluppo.
Non si tratta di una delega di poteri della società a favore di una nuova categoria di “saggi”, ma esattamente il contrario e cioè della nuova qualità del lavoro e del tempo sociale maggiormente disponibile.
In copertina: macro di banconota messicana (courtesy: kevin dooley).
Editore Mnamon (www.mnamon.it); Pagine: 95 – Euro 8,00
Di seguito “La Premessa” Continua la lettura di Società ed Economia della conoscenza – un saggio di Sergio Ferrari
Una riflessione sul libro di Luciano Gallino: “Il colpo di stato di banche e governi – L’attacco alla democrazia in Europa”
di Felice Roberto Pizzuti – Professore di Politica economica presso l’Università La Sapienza di Roma. Candidato per la lista “L’altra Europa con TSIPRAS” nella Circoscrizione Centro.
Il prof. Gallino, nel suo ultimo libro[1] offre una ricostruzione molto argomentata della grande crisi globale, con particolare riferimento alla situazione europea. Lo fa offrendo una ricca serie di informazioni e dati e, non da ultimo, accompagna le sue analisi con proposte su cosa occorrerebbe fare per provare a superare la grave situazione nella quale si trovano i paesi sviluppati, l’Europa e, in particolare, il nostro paese. Un pregio particolare del libro è che le analisi e le proposte, pur toccando temi molto complessi, sono descritte in modo estremamente chiaro, appassionato e accessibile ai non addetti ai lavori. Chiarisco subito che condivido per molti aspetti l’interpretazione della crisi e delle motivazioni che l’hanno determinata cosi come vengono descritte nel libro di Gallino. Continua la lettura di Una riflessione sul libro di Luciano Gallino: “Il colpo di stato di banche e governi – L’attacco alla democrazia in Europa”