150 ore, allo studio e alla lotta
di Ilaria Romeo – 20 aprile 2023
Una trattativa durata sei mesi
Il 19 aprile del 1973, dopo una trattativa durata sei mesi, viene firmato il contratto nazionale dei metalmeccanici che, tra le altre e importanti cose (inquadramento unico, orario, ferie, apprendistato, diritto allo studio per i lavoratori studenti), riconosce il diritto alla fruizione di un massimo di 150 ore di permessi retribuiti, con il fine di favorire la crescita culturale dei lavoratori, una loro migliore partecipazione alla vita sociale e, per chi ne fosse sprovvisto, il conseguimento del titolo di studio di scuola media inferiore (l’utilizzo del monte ore totale può essere scaglionato su più anni – di norma tre – ma anche concentrato in un anno). Per avervi diritto ciascun operaio deve completare le ore conquistate sul lavoro con almeno altrettante prese sul suo tempo libero portando il monte ore dedicate allo studio a un minimo di 300.