di Antonio Lettieri 16/09/2018 (*) – Le elezioni del Parlamento Ue in primavera indeboliranno ancora, con ogni probabilità, le coalizioni che hanno tradizionalmente guidato la maggior parte dei paesi, alla vigilia dei rinnovi delle principali cariche di vertice. In Italia, nonostante le ambiguità e contraddizioni, il governo giallo-verde gode dell’appoggio popolare. Se davvero attuerà una politica più espansiva sarà un segnale importante. E’ possibile un cambio di rotta sia da noi che nell’Unione.
Nei sondaggi correnti la maggioranza degli elettori si schiera a favore del governo basato sulla coalizione fra Cinquestelle e Lega. Ma se si chiedesse ai militanti di ciascuno dei due partiti della coalizione quale sarebbe stata la sua scelta preferenziale, almeno una parte avrebbe espresso una scelta diversa: l’una a favore di una coalizione chiaramente di destra; l’altra per un’alleanza fra Cinquestelle e Partito democratico. La ragione è chiara. La lega di Salvini è un partito inequivocabilmente di destra. Mentre in una parte dei Cinquestelle, forse la maggioranza, prevale un’inclinazione di sinistra.
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