Di Antonio Lettieri da Eguaglianza & Libertà – Il tedesco voleva il Grexit, il francese evitare ad ogni costo che l’uscita dall’euro diventasse un’opzione, per non rafforzare enormemente la Le Pen. Così ha “mediato” proponendo un memorandum tanto irrazionale e punitivo che i falchi non potevano rifiutarlo: e neanche il leader greco, che aveva il mandato di tenere il paese nella moneta unica. Ma una resa dei conti è solo rinviata.
1. L’accordo dell’undicesima ora tra le istituzioni europee e la Grecia ha due caratteristiche peculiari. La prima è che, a differenza di ciò che normalmente si definisce un accordo, non è il risultato di un incontro fra le volontà delle parti, ma l’espressione di un diktat brutalmente imposto alla parte più debole, costretta a subire una resa senza condizioni. La seconda è che nessuna delle parti coinvolte crede all’accordo. Non Alexis Tsipras che ammette di aver dovuto accedervi con il coltello alla gola. Tanto meno Wolfgang Schäuble, il potente ministro delle finanze tedesco, che è tornato a proporre anche dopo il preteso accordo, come unica vera soluzione, l’uscita “provvisoria” della Grecia dall’euro.
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