Arrestare l’italicum

ItalicumPetizione del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale – L’avvicinarsi del voto in Aula sull’Italicum dà luogo, per il merito e il metodo delle scelte fin qui praticate, a preoccupazioni e timori. È grave che si arrivi a una legge elettorale che non cancella le storture del Porcellum, e non tiene conto dei chiari principi posti dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 1 del 2014, sulla rappresentanza e sul voto libero ed uguale come pietre angolari del sistema democratico. Principi che vengono ulteriormente lesi dalla riforma costituzionale, contestualmente in discussione, che da un lato addirittura elimina il diritto dei cittadini di eleggere i propri rappresentanti in Senato – in chiara violazione dell’art. 1 della Costituzione – e, dall’altro, determina una abnorme concentrazione di poteri in favore dell’esecutivo e in particolare del Presidente del Consiglio.

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L’autobiografia di Nerio Nesi

nerio nesiVenerdì 24 aprile, alle ore 18,30, a Torino, presso il Circolo dei Lettori, in Via Bogino 9, verrà presentato il libro autobiografico di Nerio Nesi, edito da Aragno, dal titolo “Al servizio del mio Paese”. Introduce Luigi Bonanate – che ha curato la prefazione –  e intervengono i professori Luciano Canfora e Mario Deaglio.

Nerio Nesi nasce a Corticella, un piccolo centro della “bassa” emiliana, studia giurisprudenza nell’Università di Bologna. Entra ben presto nel movimento giovanile della sinistra, e sviluppa molti collegamenti in tutta Europa. Negli anni Cinquanta si trasferisce a Torino e lavora sotto la guida di Bruno Vasari, alla RAI.

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LE VITTIME DIMENTICATE DEI BOMBARDAMENTI ALLEATI

Corso Acqui e soms bombardamenti 1944di Renzo PENNA I bombardamenti alleati sconvolsero la città di Alessandria, soprattutto nell’ultimo anno della seconda guerra mondiale, provocando 559 morti, danneggiando e distruggendo gran parte delle abitazioni e degli edifici pubblici. Le incursioni più violente si ebbero il 30 aprile 1944 e il 5 aprile 1945. Le sirene che annunciavano gli allarmi-aerei entrarono in funzione oltre mille volte.  “Era caduto Mussolini, con lui il fascismo e, dopo 45 giorni, l’8 settembre 1943 con l’annuncio dell’armistizio e l’illusione che la guerra fosse finita. Cinque giorni prima gli americani, conquistata la Sicilia, avevano messo piede sul continente. Dopo quell’annuncio alla radio – alle 19,45 – del maresciallo Badoglio, ad Alessandria, come nel resto del paese, la gente era uscita di casa a cercare conferme, euforica aveva accantonato le precauzioni dell’oscuramento e sperato davvero, per qualche ora, nella fine del conflitto. L’Italia era in guerra da 1.184 giorni, il disagio, la stanchezza, l’incertezza del futuro pesavano sull’animo dei cittadini, mentre il progressivo razionamento dei generi alimentari aveva peggiorato le condizioni di vita e la carenza alimentare, se non la fame, preoccupava le famiglie, in primo luogo, per lo stato dei bambini e di chi doveva lavorare.”

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