SE RENZI SI ISPIRA A SCHROEDER E BLAIR

di Luciano Gallino – la Repubblica, 28 giugno 2014

Luciano GallinoNEL discorso volto a illustrare in Parlamento le linee programmatiche del semestre di presidenza italiano della Ue il presidente del Consiglio Matteo Renzi, riportano i giornali, ha detto che “la Germania di Schroeder nel 2003 ha scelto un pacchetto di riforme molto importanti, che oggi consentono a quel paese di essere più degli altri fuori dalla crisi”. Alcuni giorni prima, a Bruxelles, Renzi aveva dichiarato di voler ispirare il suddetto programma al manifesto rilasciato da Schroeder e Blair nel 1999 allo scopo di modernizzare sia la socialdemocrazia che lo stato sociale. Ambedue le dichiarazioni di Renzi sono preoccupanti per il futuro del lavoro e dello stato sociale nel nostro paese. Vediamo perché. Il manifesto Schroeder-Blair del 1999, che s’intitolava La strada in avanti per i socialdemocratici d’Europa , conteneva una serie di propositi che parevano scritti non da politici di sinistra, bensì da avversari storici della socialdemocrazia, quelli per cui lo stato sociale è sempre stato soltanto un intralcio sulla via della prosperità economica. Continua la lettura di SE RENZI SI ISPIRA A SCHROEDER E BLAIR

Presentato a Gossolengo (PC) il libro “Fausto Vigevani: il sindacato, la politica”

foto Gossolengo 26 giugno 2014Attenta e partecipata la prima presentazione pubblica del libro “Fausto Vigevani il sindacato, la politica” che si è tenuta a Gossolengo (PC) giovedì 26 giugno, alle ore 21, presso la biblioteca Comunale. Una pubblicazione promossa dall’Associazione Labour “Riccardo Lombardi” con l’intenzione di offrire – grazie all’attualità del pensiero politico e sindacale e delle intuizioni di Vigevani – un’occasione utile per riflettere sui complessi e drammatici problemi di oggi. L’assemblea pubblica è stata organizzata dall’Associazione Labour di Piacenza, dalla Cgil e lo Spi di Piacenza. L’incontro, coordinato dal segretario della Camera del Lavoro, ha visto gli interventi del neosindaco di Gossolengo Angelo Ghillani, di Sergio Negri, coautore, e di Renzo Penna, presidente dell’Associazione Labour Nazionale. Presente, tra gli altri, la figlia di Fausto, Valentina e alcuni amici di liceo di Vigevani. Un particolare ringraziamento per l’organizzazione e l’ottima riuscita dell’iniziativa all’amico Davide Vanicelli e ai compagni dello Spi-Cgil. La prossima presentazione del libro è prevista per l’11 luglio presso la Camera del Lavoro di Novara.

Libertà e uguaglianza per l’identità della sinistra

fotoVdi Carlo Patrignani – l’Unità.it, 26 giugno 2014
Si é di sinistra in quanto si ha come parametri della propria identità, della propria cultura, dei propri ideali e base della costruzione di programmi e progetti: la libertà e l’uguaglianza, due valori essenziali che definiscono l’identità di sinistra, che, va detto per inciso, non la dà un gruppo dirigente; il gruppo dirigente ha l’obbligo di predisporre le condizioni per costruirla, ma deve sapere che l’identità, oggi più che mai, é un fenomeno che non é circoscrivibile da un gruppo dirigente ristretto che poi la trasmette.
Dopo di che, occorre subito riconoscere che il riformismo é debole, perché debole e incostante é il suo collegarsi ai valori. Ma ciò indebolisce la politica, la rende estranea, lontana, autoreferenziale. Da quest’idea della politica, da questa crescente lontananza e autoreferenzialità, traggono origine il disinteresse se non l’ostalità da parte dei cittadini e l’astensionismo crescente degli elettori.

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Cosa manca per passare da Keynes alla crisi italiana

foto keinsdi Sergio Ferrari

La grande convergenza che ultimamente sembra essersi prodotta in Italia sulla necessità di ricorrere a politiche di tipo keynesiano per superare la crisi economica, sollecita la non minore necessità di mettere a fuoco la forma che esse dovrebbero assumere per risultare efficaci. Nel corso del tempo tali politiche sono state infatti oggetto di letture di diverso tipo e di riflessioni intese a cogliere le diversità dei contesti economici in cui si sono trovate ad operare. Ci troviamo oggi in condizioni molto diverse da quelle assunte originariamente da Keynes e nonostante l’evoluzione compiuta dalla riflessione post-keynesiana, non risulta possibile affrontare le peculiarità che caratterizzano il sistema produttivo del nostro Paese se non ricorrendo a valutazioni e strumentazioni altrettanto specifiche.
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Quello che serve per riformare davvero la P.a.

Roma 4 aprile '09 la CGILSul progetto Renzi-Madia di riforma della Pubblica Amministrazione il commento di  Rossana Dettori, Segretario Generale della Fp Cgil, dal sito di Rassegna Sindacale

Siamo arrivati alla fine di questa estenuante fase “preparatoria” della riforma della pubblica amministrazione del governo Renzi e ciò che resta sul tappeto è ben poco rispetto alle aspettative che si sono volute ingenerare. Nessun ragionamento “di sistema”, nessuna proposta di ridisegno complessivo delle funzioni pubbliche, nessun approccio generale che possa farci leggere la possibilità di un progetto organico. Nulla che sia nulla sugli errori del passato, sulle controriforme Brunetta-Monti e sulla necessità di un loro superamento. E nulla, ancora, sulla crisi economica in corso, che ha inciso, fra le altre cose, sia sulla garanzia dei servizi ai cittadini, sia sulle condizioni di lavoro, aggravando, anche per questa via, una crisi istituzionale che è sotto gli occhi di tutti.

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Beschi (Cgil): “Per la ripresa serve lavoro di qualità”

CGIL_logo

RadioArticolo1 – Il responsabile delle Politiche economiche della Cgil Nazionale: “Si confermano le analisi che da tempo continuiamo a fare. Se non si dà una giusta interpretazione sulle ragioni della crisi e si continua a perseguire il principio dell’austerità, la ripresa non verrà”

“Purtroppo si confermano le analisi che da tempo continuiamo a fare. Cioè che se non si dà una giusta interpretazione sulle ragioni della crisi e si continua a perseguire il principio dell’austerità, la ripresa non verrà e di conseguenza. Nel frattempo, però, si ridurrà l’apparato produttivo, che in questi anni è calato del 25%, mentre aumenterà la disoccupazione e si impoverirà il paese”. E’ quanto afferma Mauro Beschi, responsabile del dipartimento Politiche economiche della Cgil, commentando ai microfoni di Italia Parla, su RadioArticolo1, i recenti dati sulla disoccupazione e i lavoratori in sofferenza”
“Secondo noi, invece, – continua Beschi – occorre intervenire con misure radicali e non convenzionali fondate soprattutto su due elementi: una riorganizzazione delle politiche europee, che deve consentire di dare spazi alle economie nazionali per poter mettere in atto investimenti pubblici che trascinino gli investimenti privati e i progetti di creazione diretta di lavoro. Se non si fanno queste cose non soltanto non invertiremo la tendenza ma il pericolo è di una deflazione del sistema.” Continua la lettura di Beschi (Cgil): “Per la ripresa serve lavoro di qualità”

Cgil, Cisl, Uil rendono omaggio a Giacomo Matteotti a novant’anni dal suo assassinio

Giacomo MatteottiRoma – Martedì 10 Giugno ore 18,30 – Intervengono i Segretari Generali e partecipa l’Associazione Labour “R. Lombardi”

Giacomo Matteotti nasce a Fratta Polesine, in provincia di Rovigo, il 22 maggio del 1885. I Matteotti sono una famiglia benestante. Dopo il liceo, Giacomo si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna, dove si laurea con una tesi in diritto penale. Le prime testimonianze della sua militanza politica risalgono al 1904, quando inizia a collaborare al periodico socialista di Rovigo ‘La Lotta’. Non sappiamo su quali letture maturi la sua fede politica, né come viva i contrasti interni al partito socialista dei primi anni del secolo. I biografi di Matteotti ci raccontano che dalla fine del 1910 il giovane socialista è fra i protagonisti della vita politica e amministrativa di Rovigo, che nel 1912 è un fiero avversario della guerra di Libia, e che allo scoppio della prima guerra mondiale si schiera risolutamente per la neutralità. Continua la lettura di Cgil, Cisl, Uil rendono omaggio a Giacomo Matteotti a novant’anni dal suo assassinio

Il 70° della morte di Eugenio Colorni, giornalista, patriota, socialista eroe della Resistenza. Partecipò alla stesura del Manifesto di Ventotene

Foto Eugenio ColorniIl 30 maggio 2014 ricorre il 70° anniversario dell’uccisione a Roma, ad opera dei militi fascisti della banda Koch, di Eugenio Colorni, giornalista milanese di origine ebrea, patriota ed eroe della Resistenza. Eugenio Colorni, considerato uno dei massimi promotori del federalismo europeo assieme ad Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi era professore di lettere, filosofo (era studioso di Leibniz e Kant), scrittore e politico. Si impegnò politicamente contro il regime fascista, prima avvicinandosi al gruppo di Giustizia e Libertà, poi al Partito Socialista. Partecipò alla stesura del Manifesto di Ventotene, isola in cui viene confinato per oltre due anni dal gennaio 1939 perché antifascista. Durante la Seconda Guerra Mondiale collaborò con numerose testate: Il Convegno, La Cultura, Civiltà Moderna, Solaria e Rivista di Filosofia. Alla fine del 1941 fu inviato al soggiorno obbligato a Melfi, ma fuggì il 6 maggio del 1943 e si rifugiò a Roma. Passato alla clandestinità si dedicò da latitante nella capitale all’organizzazione del Psiup. Continua la lettura di Il 70° della morte di Eugenio Colorni, giornalista, patriota, socialista eroe della Resistenza. Partecipò alla stesura del Manifesto di Ventotene

Associazione LABOUR R. Lombardi – "Per una società di liberi e eguali"