“PUBBLICO E PRIVATO UNITI NELLA LOTTA” di Mariana Mazzucato – da “la Repubblica” del 2 gennaio 2016 – “Le fasi in cui si sostiene il ruolo dello Stato nello sviluppo economico sono sempre seguite da un attacco contro il suo intervento nel buon funzionamento dei mercati. È stato così per tutto il XX secolo. Ed è stato così anche dopo la recentissima crisi finanziaria e recessione economica a livello globale: dopo un breve periodo, subito dopo lo scoppio della crisi, in cui tutti concordavano che lo Stato aveva un ruolo chiave da giocare per il salvataggio delle banche e lo stimolo della crescita attraverso lo stimolo economico, hanno rapidamente preso il sopravvento quelli che vedevano con allarme l’aumento del debito pubblico (considerato erroneamente come causa della crisi quando invece ne è l’effetto, per via dei minori introiti fiscali, dei salvataggi sempre più onerosi, eccetera). L’austerità è tornata quindi a essere il piatto del giorno, mentre qualunque misura seria di politica economica e industriale è diventata tabù. Continua la lettura di Mazzucato: “Quello di cui la politica non si rende conto”
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Paolo Leon: “il realismo politico di Riccardo Lombardi”
Giovedì 3 dicembre, nel corso della presentazione, promossa dall’Associazione LABOUR a Roma, del libro di Luca Bufarale “Riccardo Lombardi – La giovinezza politica (1919-1949)”, è stato presentato il contributo dell’economista Paolo Leon dedicato al realismo politico di Lombardi. Di seguito il testo del suo intervento. “Molti hanno pensato che Lombardi raffigurasse gli elementi della civiltà come utopie: l’ambiente, i diritti civili, il lavoro e il non lavoro, il ruolo dello Stato, la pace, l’economia – per citarne solo alcuni. Non si trattava di utopia, sia perché alcune parti o sezioni di quelle cose erano in corso di realizzazione durante gli anni migliori del centro-sinistra (dalla nazionalizzazione dell’energia elettrica, alla sanità, all’istruzione, all’università di massa, al sistema pensionistico, alla disoccupazione, allo sviluppo del Mezzogiorno, alla ricerca) sia perché Lombardi voleva che allungassimo lo sguardo alle conseguenze delle riforme realizzate all’epoca: ci si sarebbe accorti di quanto lontano era il traguardo – socialismo o barbarie, riprendendo un motto francese, lasciava intendere che non c’è mai nulla d’irrevocabile e che dunque la lotta non è mai finita, quando si tratta dei diritti sociali e delle libertà personali: ce ne accorgiamo oggi, quando sicurezza e libertà entrano in conflitto.
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L’esempio di Luciano Gallino
Di Angelo Salento da www.economiaepolitica.it – Non a tutti i contemporanei piacerà ricordare Luciano Gallino come un sociologo critico. Di certo, però, questo Maestro il lavoro della critica del capitalismo l’ha fatto con una determinazione straordinaria, e con straordinari risultati. Non è un compito semplice, oggi: si tratta di comprendere come le grandi promesse della vulgata neoliberista siano state costruite e diffuse; come e perché esse siano state disattese; quali possano essere le ragionevoli promesse per un futuro prossimo meno illuso e più sostenibile.
Penna: “L’importanza del riconoscimento dell’acqua come bene comune”
Beni comuni: “L’importanza del riconoscimento da parte della Provincia di Alessandria dell’acqua come bene comune e patrimonio dell’umanità”
di Renzo Penna
Alessandria, 15 febbraio 2005
Il concetto di “beni comuni” in economia indica quei beni, quali le risorse naturali esauribili (l’acqua, la fauna, la flora, ecc.), dal cui sfruttamento nessuno può essere escluso. Per questo il problema dei beni comuni era, in origine, quello di stabilire delle regole che permettessero l’uso universale della risorsa prevenendone l’esaurimento. Un esempio è la legge che istituisce il fermo biologico nella pesca. Tuttavia, con il tempo, il concetto si è allargato e con esso gli obblighi che derivano dallo sfruttamento dei beni comuni. Considerando ad esempio l’aria, essa poteva dirsi inesauribile prima dell’era industriale, mentre oggi l’inquinamento ne compromette la qualità e la possibilità di “sfruttarla” per la vita. I processi di privatizzazione di alcuni servizi che distribuiscono i beni comuni mettono inoltre a rischio l’accesso universale agli stessi.
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RIFLESSIONI SULLA SITUAZIONE POLITICA
On. G. Benvenuto – On. R. Penna – Sen. F. Besostri – Sen. A. Cabras – Sen. L. Besso Cordero – Sen. G. Iuliano – Sen. G. Murineddu –Sen. F. Vigevani – On.- G. Pittella Dep. Europeo
Intendiamo far conoscere le nostre opinioni sulla situazione politica del paese e sullo stato del nostro partito. Una forte e convinta ripresa di iniziativa del centro-sinistra ad ogni livello e una azione di governo incisiva, forte della rilevante crescita economica e della occupazione possono determinare le condizioni per sconfiggere il centro-destra alle prossime elezioni politiche. Ma perché ciò si determini è indispensabile agire per rimuovere le ragioni delle sconfitte elettorali, della fine dell’Ulivo, della precarietà e della conflittualità interna al centro-sinistra, dello stato complessivo del partito dei D.S., offrendo così un quadro credibile e convincente di fiducia, entro cui la ripresa di iniziativa della alleanza di centro-sinistra e l’azione di governo possano assumere senso e valore politico generale. Senza una consapevole azione in tal senso non si genera fiducia, non si mobilitano le forze del centro-sinistra nel Paese, e nello stesso tempo non si fa emergere la consapevolezza dei rischi che potrebbero derivare dalla eventuale nostra sconfitta, che investirebbe la qualità e la consistenza degli equilibri sociali, civili, democratici e non solo politici del nostro paese.
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