Donzelli Editore 2006
La storia della moderna idea di Progresso, fondata sul connubio del miglioramento etico dell’uomo, del buon governo e della marcia positiva della scienza, della tecnica, dell’economia, è per un verso la storia di una speranza, nata nell’età dell’illuminismo, e per l’altro quella di un mito e di un’illusione, travolti dalle due guerre mondiali, dalle dittature totalitarie, dai grandi genocidi del Novecento.
Ma può il mondo odierno archiviare come obsoleti un concetto e una tensione tanto connaturati alle sue aspirazioni al miglioramento? Noi contemporanei sembriamo vivere infatti in un paradosso: proprio nella fase della nostra storia che più ha conosciuto e conosce strabilianti progressi, ci vediamo costretti a prendere atto dell’inadeguatezza della nostra stessa delle “magnifiche sorti e progressive”. Inadeguatezza testimoniata dal nostro crescente senso di insicurezza, persino dall’angoscia per le minacce che sovrastano la vita umana, a partire da quella che proviene da una crescita economica che ha come prezzo la devastazione dell’ambiente. Più che archiviare, è dunque forse il caso di ripensare e recuperare un senso nuovo del Progresso, che sia compatibile con la nostra storia passata e presente. Ecco perché uno dei massimi intellettuali italiani e storico delle dottrine politiche traccia qui la parabola di questa idea e analizza le cause dello scacco cui è andata incontro. Salvatori prova al tempo stesso a dare una risposta alla domanda se si possa fare a meno di una rinnovata idea di Progresso avente come fine uno sviluppo compatibile e capace di ispirare una condotta più razionale, più efficace e più solidale dell’agire umano per “dare un futuro al futuro”.
Massimo l. Salvatori, già docente di Storia della Dottrine Politiche, è attualmente professore emerito del Università di Torino.
Autorevole commentatore del quotidiano “Repubblica”, è autore di numerosi volumi tra i quali ricordiamo: La Sinistra nella Storia Italiana (Laterza, 1999); Il Novecento.
Un’introduzione (Laterza, 2002); le inquietudini dell’uomo onnipotente (Laterza 2003);L’
Europa degli Americani. Dai padri fondatori a Roosvelt (Laterza, 2005).