Archivi categoria: Lavoro

Tronti: “La questione salariale”

Di Leonello Tronti* – 17 gennaio 2021

“È dal primo gennaio 1991, quando entrò in vigore la seconda e definitiva disdetta della scala mobile da parte di Confindustria (presidente Sergio Pininfarina), che il potere d’acquisto delle retribuzioni dei lavoratori italiani è entrato in un tunnel di stagnazione di cui ancora oggi, ventotto anni dopo, non si intravede la fine. Quando nel luglio 1993 venne varato l’impianto di contrattazione delle retribuzioni a due livelli tuttora in vigore, la scala mobile fu definitivamente sostituita dal contratto nazionale di categoria (primo livello), che prevedeva una politica salariale d’anticipo basata sull’aggancio dei minimi contrattuali per qualifica a obiettivi di inflazione condivisi tra governo e parti sociali (dal 2009 su livelli di inflazione previsti, prima dall’Isae e ora dall’Istat). La possibilità che il potere d’acquisto dei salari crescesse veniva affidata alla contrattazione decentrata (secondo livello), che non è mai stata disponibile a più del 20-25% dei lavoratori delle imprese.

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Cofferati: “Il lavoro al tempo del Covid”

 

 

 

 

Intervista di Alessandro Mauriello a Sergio Cofferati da “tempi moderni” – 12 novembre 2020

La crisi da Covid sta cambiando il lavoro, con quale modalità e in quale direzione sta andando a suo avviso questo mutamento? Cosa dobbiamo aspettarci a breve per ciò che riguarda il mondo del lavoro?

Domanda molto difficile ma proviamo a rispondere analizzando il quadro d’insieme, e poi avendo come focus alcune dimensioni fondamentali per il sistema produttivo, per il carattere di interdipendenza dei fattori.

Ma andiamo con ordine, la crisi sarà credo dal punto di vista sistemico irreversibile, e non sappiamo quanto durerà, non possiamo fare previsioni; ma, ripeto, possiamo fare un ragionamento di sistema sul contesto in essere:

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Agostini: “La sconfitta alla Fiat”

Marcia dei 40mila, la sconfitta
alla Fiat non fu colpa di Lama

di Luigi Agostini 

Elias Canetti sostiene che quando le grandi forze non hanno qualcosa da dire, ricorrono alla celebrazione di qualche anniversario. Il grande scontro degli anni 80 tra Sindacato e Fiat non appartiene a questa serie di eventi celebrativi, sia per la fase che chiude che per la fase che apre. Da parte sindacale lo scontro è condotto dalla FLM, che ne uscirà ferita a morte: la FLM è stata il prototipo di una forma sindacale originale, il sindacato dei consigli; è stata l’esperienza di massa più ricca della storia d’Italia, tra il sindacalismo cristiano ed il sindacalismo di formazione diciamo marxista, almeno  nella parte più consapevole; è stata infine l’anima e la struttura del grande incontro tra le masse operaie e studentesche che, a partire dall’autunno caldo, ha sorretto il movimento sociale di più lunga durata del Paese.

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Tronti: “L’innovazione digitale e il mondo del lavoro”

29 dicembre 2019 – Intervista di Alessandro Mauriello a Leonello Tronti, docente di Economia e Politica del Lavoro, Università di Roma Tre. I processi tecnologici e digitali che caratterizzano la “Quarta Rivoluzione Industriale” modificano l’organizzazione del lavoro, l’innovazione dei processi e dei settori produttivi, la mediazione dei corpi intermedi. Le competenze e i saperi collegati alla qualità del lavoro, sono sempre più indirizzate verso una Economia della Conoscenza nella quale il lavoratore deve assumere un approccio proattivo, diventando attore di “partecipazione cognitiva”. Tratteremo di queste tematiche inerenti il mondo del Lavoro con il prof. Leonello Tronti, esperto di politiche del lavoro da anni in prima linea per una vera riforma delle relazioni sindacali, e per un approdo verso un’economia più “sostenibile”.

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Tronti: “La produttività se la prende l’impresa”


A luglio sono scaduti i contratti di un milione e mezzo di lavoratori. Nei rinnovi bisognerebbe tener conto della funzione macroeconomica dei salari che, se da una parte sono un costo per la singola impresa, dall’altra alimentano la crescita attraverso i consumi, generando domanda per l’insieme delle imprese. L’esame di alcuni settori mostra che i guadagni di produttività non si sono divisi equamente tra profitti e retribuzioni, con svantaggio di queste ultime a volte notevole

Di Leonello Tronti da “Eguaglianza & Libertà”

“Secondo l’Istat (Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali), i contratti nazionali di lavoro che vengono a scadenza nel mese di luglio 2019 sono pari all’8,7% del monte delle retribuzioni di primo livello del settore privato. Più precisamente, i contratti da rinnovare riguardano il 6,6% del monte retributivo dell’industria e il 10,9% di quello dei servizi privati: nell’insieme quasi un milione e mezzo di lavoratori. A fronte delle difficoltà economiche in cui versa il Paese, bloccato com’è da ormai un anno su di uno scomodo crinale che su un versante porta alla recessione e sull’altro alla stagnazione, come affrontare questa stagione di rinnovi?

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La CGIL di Novara-VCO ricorda Fausto Vigevani

La Camera del Lavoro di Novara-VCO e lo SPI-CGIL del Verbano organizzano per venerdì 17 maggio, con inizio alle ore 15, un incontro a Verbania dedicato al pensiero sindacale e politico di Fausto Vigevani. “Un grande compagno, un grande amico” è il titolo dell’iniziativa. Il convegno, coordinato da Bruno Lo Duca, sarà presentato dal Segretario Cgil del Piemonte Pier Massimo Pozzi e dal Segretario della Camera del Lavoro di Novara VCO Attilio Fasulo. Nel dibattito sono previsti gli interventi di Renzo Penna, per l’Associazione Labour “R. Lombardi”, e Ferruccio Danini, già Segretario della CGIL di Novara.  E’ prevista la presenza di Sergio Negri, coautore dei due libri pubblicati dall’Eds che riguardano l’attività di Vigevani e la figlia di Fausto, Valentina Vigevani. Va ricordato che Vigevani, dopo la prima esperienza sindacale presso la CGIL di Piacenza, è stato dal 1968 al 1973 il Segretario Generale della Camera del Lavoro di Novara, dove ha lasciato tra i lavoratori e i compagni della CGIL un grande ricordo.

Tronti: “Lavorare meno, la lezione di Carniti sempre più attuale”

Il presidente dell’Inps Tridico ha rilanciato la proposta tante volte avanzata da Carniti e Tarantelli: non si dovrebbe lasciarla cadere, in una situazione in cui i salari reali non hanno tenuto il passo nemmeno con il modesto aumento della produttività e in cui una riduzione generalizzata delle ore lavorate, non contrattata, si è realizzata di fatto. Il recente contratto dei metalmeccanici tedeschi mostra che è possibile

Leonello Tronti – “Rilanciare oggi lo slogan di Pierre Carniti ed Ezio Tarantelli, come ha fatto recentemente Pasquale Tridico in visita alla Sapienza, è certamente uno stimolo importante e non va lasciato cadere. Oltre al valore macroeconomico, di cui discuto più avanti, il punto fondamentale della riproposizione è oggi quello della volontarietà della riduzione di orario, su cui un notevole passo avanti è stato fatto dal contratto dell’IG-Metall del Baden-Württemberg (qui il mio articolo su Industriamoci, il mensile della Uiltec, di febbraio 2018). E all’opposto, a proposito di riduzione di orario non contrattata collettivamente, va ricordato che in Italia una riduzione generalizzata – ma involontaria – dell’orario di lavoro è in corso dal 4° trimestre del 2008: -4,1% per i dipendenti, -4,6% per tutti gli occupati.

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Penna: “NOVITA’ POSITIVE DALLA MANIFESTAZIONE DI ROMA”

Renzo Penna – 12 febbraio 2019. “Ritengo che uno degli aspetti più importanti della straordinaria manifestazione sindacale di sabato 9 febbraio a Roma sia stato il ritorno, dopo molti anni, all’unità d’azione di Cgil, Cisl e Uil. Un’unità del mondo del lavoro tanto più necessaria dopo che, nell’ultimo decennio, il sindacato ha duramente pagato lo scotto della crisi. Un evento di rilievo non solo per le tre Confederazioni, ma per il futuro della politica italiana e, in particolare, della sinistra che per ritrovarsi deve ripartire dalla centralità del lavoro, dalla sua dignità e dai diritti. Con una severa, ma indispensabile autocritica nei confronti delle idee neoliberiste, monetariste che, ad iniziare dagli anni ’90, sono state condivise in Europa anche dai principali partiti socialisti e socialdemocratici. Un’ideologia incentrata sul mercato senza regole, sul principio della concorrenza e della stabilità dei prezzi, il lavoro precario e sottopagato, la privatizzazione delle imprese pubbliche, il ridimensionamento dello Stato sociale universalistico e la riduzione del potere sindacale.

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Buon Lavoro a Maurizio Landini

L’Associazione “Labour R. Lombardi” esprime soddisfazione per l’andamento e le conclusioni unitarie del XVIII Congresso Nazionale della CGIL che costituiscono un sicuro punto di riferimento e dovrebbero anche rappresentare un utile insegnamento per la sinistra italiana. Particolari congratulazioni e auguri di buon lavoro a Maurizio Landini nuovo Segretario Generale, eletto a larghissima maggioranza, e alla nuova Segreteria.

Di Landini riportiamo una breve testimonianza che bene illustra il carattere del neo Segretario e di come lui consideri l’autonomia un elemento fondamentale del Movimento sindacale.

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Lombardi e il piano del lavoro 1949-’50 della CGIL

Riccardo Lombardi: “ Il problema dei finanziamenti e l’obiettivo del Piano del lavoro della CGIL” ( da “Rinascita”, febbraio/1950).
Nel 1950 la CGIL lanciava la campagna per il “Piano del lavoro”. Il Piano presupponeva una messa in discussione del modello di sviluppo perseguito dalla DC e dai suoi alleati nel primo quinquennio repubblicano. Un modello di sviluppo teso a privilegiare l’accumulazione privata e la libertà del mercato nel stabilire le priorità di investimento nel Paese. Contro questa visione si scagliò Riccardo Lombardi, uno dei più attivi e competenti difensori del Piano confederale. Nell’articolo che segue, pubblicato su “Rinascita” nel febbraio del 1950, Lombardi confuta l’impianto liberista delle misure economiche portate avanti dai governi De Gasperi e sottolinea le potenzialità di crescita di un piano di intervento statale. Si tratta di un dibattito che, a distanza di quasi 70 anni, risulta utile a capire la vera natura dello scontro in atto oggi tra i sostenitori dell’austerità e chi propone la necessità dell’intervento pubblico come via privilegiata verso la ricostruzione di un’economia al servizio delle persone.

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